Scendiamo verso il cuore di Byblos (o Biblo), percorrendo l’antica via romana che scorre oggi come un fiume tra le arterie moderne che la fiancheggiano. Entriamo poi nel vecchio suq, una ragnatela di ristoranti, bar, negozi di souvenir e boutique di antiquariato, in cui rimaniamo impigliati. Passeggiamo pigramente osservando vetrine e i volti della gente.
Sbuchiamo poi nel quartiere storico, sulla riva del mare. E qui Byblos si mostra in tutto lo splendore di una città sopravvissuta al trascorrere dei millenni. Mentre ammiriamo il porto alla luce del tramonto, la nostra guida ci spiega che questo era il terminale del commercio fenicio del papiro. Il vocabolo greco Byblos, che significa appunto Papiro, e poi Libro (si pensi alla nostra Bibbia), è diventato così il nome stesso della città.
L’Unesco ha inserito questa città nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità. Con la motivazione che questa città costiera, situata su una scogliera di arenaria, fu abitata ininterrottamente dai tempi del Neolitico e fu testimone eccezionale degli inizi della civiltà fenicia.
Byblos è la testimonianza di una storia ininterrotta che inizia con il primo insediamento di una comunità di pescatori ottomila anni fa, prosegue con i templi monumentali dell’età del bronzo, le fortificazioni persiane, la strada romana, le chiese bizantine, la cittadella dei crociati e la città medievale e ottomana. Byblos è anche direttamente associata alla storia e alla diffusione dell’alfabeto fenicio. L’origine del nostro alfabeto moderno può risalire alla più antica iscrizione fenicia scolpita a Byblos sul sarcofago di Ahiram.
Un possente Castello domina l’area archeologica e rivela la sua importanza strategica a custodia del porto e della città. Furono i Crociati, che avevano occupato la città, a costruirlo nel secolo dodicesimo con le pietre e i materiali di risulta delle antiche costruzioni romane. La potente roccaforte è composta da un torrione centrale, da una corte, da una cinta di mura con quattro torri d’angolo, nonché da una quinta torre costruita al centro del muro nord per migliorare le difese dell’entrata.
Bellissima è la chiesa di San Giovanni Marco costruita dai Crociati nel secolo dodicesimo. È un’antica chiesa di stile romanico con tre absidi e un campaniletto a cupola sorretto da quattro colonnine. Il clero cattolico maronita la officia affiancando alle celebrazioni liturgiche le attività culturali e sociali realizzate nel centro parrocchiale Louis Khalifé.
(Articolo pubblicato dall'autore sul proprio blog il 10 Aprile 2019 e qui ripubblicato con il consenso dello stesso, permalink all'articolo originale: https://blogcamminarenellastoria.wordpress.com/2019/04/10/libano-byblos-la-citta-del-libro/. Fotografie dell'autore a meno che indicato diversamente.)