
Nato nel 1852, Antoni Gaudì fece studi di architettura a Barcellona, mostrando una particolare sensibilità per l’architettura religiosa moderna con una notevole conoscenza dei misteri della fede cristiana. Gaudí fu esponente del Modernismo Catalano nel filone dell’Art Nouveau, stile architettonico che si riflette in opere quali Casa Batlló, Casa Milà, e Parco Güell, opere che sono state dichiarate Patrimonio UNESCO, insieme a quell'opera geniale della Basilica della “Sagrada Familia” che ha iniziato a costruire quando aveva appena trent’anni, fondendo il gotico con il Modernismo Catalano, con influenze naturali ed espressioniste.
La spinta che ha portato alla costruzione della Sagrada Familia a Barcellona venne da José Manyanet Daniel y Vives (1833-1901), fondatore di due congregazioni ispirate al modello della Sacra Famiglia di Nazaret. Fu sua l’ispirazione di proporre la costruzione di un tempio espiatorio in onore della Sacra Famiglia, che fosse la casa spirituale ed universale di tutte le famiglie. José Manyanet fu dichiarato beato nel 1984, e poi canonizzato nel 2004.
La Basilica della Sagrada Familia appare al visitatore come un’opera vivente, sempre in costruzione, che sfida ogni schema tradizionale. I visitatori spesso restano a bocca aperta davanti alla sua complessità e originalità. Le intricate sculture, le torri che sfiorano il cielo, i giochi d’ombra destano sia la curiosità che un profondo rispetto per i misteri della fede che esprimono. Il visitatore sembra trovarsi davanti a un edificio fuori dal tempo, un’opera che sembra più scolpita dalla natura che costruita dall’uomo. L’esterno dell’edificio è intonato sul grigio, bianco e rosa, niente di vistoso o brillante, ma piuttosto colori naturali, terrosi, in armonia con l'idea di un'opera che "nasce dalla terra".

Le torri sono coronate da elementi ceramici colorati: frutti, croci e simboli religiosi realizzati in mosaico policromo in stile trencadís, tipico del modernismo catalano. Si vedono rossi, verdi, blu, gialli e bianchi, che spiccano contro la pietra neutra, simili a gemme incastonate nella struttura. Ne furono previste 18 nel progetto iniziale, ognuna dedicata a figure bibliche: 12 agli apostoli, 4 agli evangelisti, 1 alla Vergine Maria, e la più alta a Gesù Cristo (che raggiungerà 172,5 metri, rendendola la chiesa più alta del mondo).
Girando intorno all’edificio dall’esterno si possono ammirare le varie facciate scolpite in pietra arenaria e altre varietà di pietra calcarea. Questa scelta di materiali conferisce una gamma di colori che va dal beige chiaro, passando per l’ocra, fino a sfumature di grigio caldo e giallo dorato, a seconda della provenienza della pietra e dell’epoca della costruzione. Le facciate raccontano storie evangeliche:
- la Facciata della Natività (completata durante la vita di Gaudí) è riccamente decorata con scene della nascita di Cristo, traboccante di dettagli naturalistici e simbolici
- la Facciata della Passione è più spoglia e drammatica, con linee dure e figure stilizzate che raccontano la crocifissione
- la Facciata della Gloria (in costruzione): sarà la più monumentale e rappresenterà l’ascesa dell’anima verso Dio

Le sezioni più vecchie (come la Facciata della Natività) appaiono più scure e invecchiate, quasi brunite dal tempo e dalla pioggia, mentre le parti più recenti sono più chiare e uniformi, in attesa di maturare visivamente con il passare degli anni.
Il passaggio dall’esterno all’interno della Basilica suscita emozioni di stupore e meraviglia, per l’esplosione di luce e colore che si sperimenta al suo interno. Entrando, si passa da un mondo caotico e rumoroso ad uno spazio sacro, silenzioso e immersivo. Le ampie vetrate colorate filtrano la luce in modo dinamico, creando un ambiente che cambia con l’avanzare del sole, quasi una danza di luci e colori che si abbina all'uso di forme complesse come l’iperboloide, il paraboloide e la spirale per creare armonia visiva e acustica. L’altissima navata centrale è formata da colonne ramificate come alberi, che danno l'impressione di trovarsi in una foresta di pietra. L’altezza della navata trasmette un senso di verticalità spirituale, come se l’anima si sollevasse verso Dio. Ogni elemento ha un significato spirituale; Gaudí considerava l’architettura come una forma di preghiera.

Gaudí riteneva l’opera di costruzione della Sagrada Familia una missione affidatagli da Dio per annunciare il Vangelo attraverso l’architettura. La spiritualità benedettina e quella francescana influenzarono la fede di Gaudì, il quale era anche devoto di San Filippo Neri. Sopportò invidie e gelosie con mitezza e umiltà, affrontò lutti, malattie, e crisi con coraggio e fiducia in Dio. Intraprese un’ascesi spirituale, concentrandosi esclusivamente sulla Sagrada Familia e sulla meditazione del Vangelo. Frequentatore assiduo dei sacramenti dell'Eucaristia e della Penitenza, fece dell’arte un inno di lode al Signore al quale offrì i frutti del suo lavoro.
