Notitia ecclesiarum urbis Romae: pellegrini a Roma nell’antichità.
di don John D'Orazio - pubblicato il 31/07/2024
Nell'antichità i pellegrini visitavano Roma principalmente per motivi religiosi. Così come per altri luoghi sacri d’Europa, i fedeli viaggiavano per onorare il divino, chiedere perdono per i peccati, ringraziare per i benefici ricevuti o cercare miracoli e guarigioni. Già nel VII secolo, ai pellegrini venivano suggeriti i migliori itinerari per visitare alcuni luoghi simbolo della Cristianità a Roma.
Nell’antichità i pellegrini visitavano Roma per diverse ragioni, religiose, culturali e storiche. La consideravano una delle città più importanti per i cristiani grazie alle numerose chiese e basiliche che ancora oggi custodiscono reliquie di santi, iniziando proprio dai Santi Pietro e Paolo, le colonne della Chiesa, che a Roma hanno condiviso insieme il martirio, e sulle cui tombe sono state erette le Basiliche a loro dedicate. Era inoltre considerata centro dell’Impero Romano assumendo così una enorme rilevanza storica e culturale. Roma era pertanto considerata il cuore della Chiesa cattolica e proprio per questo motivo molti pellegrini intraprendevano il viaggio come atto di penitenza o per adempiere a un voto fatto a Dio. Non ultimo il motivo del pellegrinaggio era sociale perché offriva la possibilità di incontrare altre persone con interessi simili e condividere le proprie esperienze di fede.
Pellegrini in viaggio
Visitare Roma era quindi un'esperienza di fede, cultura e storia, che offriva ai pellegrini un'opportunità unica di connettersi con le loro radici spirituali e culturali. Questi viaggi erano spesso lunghi e pericolosi, ma per molti erano un modo fondamentale per rafforzare la propria fede e la propria ricerca di spiritualità in spirito penitenziale, supplicando la misericordia di Dio e della Chiesa per i propri peccati. Spesso si viaggiava in gruppo per motivi di sicurezza o compagnia, muovendosi a piedi, a cavallo o in carrozze a seconda delle proprie risorse economiche. Al loro arrivo a Roma i pellegrini venivano accolti da istituzioni ecclesiastiche che gli offrivano ospitalità e assistenza. I maggiori luoghi da visitare erano le basiliche maggiori (San Pietro, San Paolo fuori le Mura, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore) e le numerose catacombe e chiese memoriali dei martiri dei primi secoli del cristianesimo.
Da un interessante manoscritto in latino “Notitia ecclesiarum urbis Romae” (chiamato anche itinerario di Salisburgo) realizzato verso la metà del VII secolo e oggi conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna, possiamo ricostruire alcuni esempi di itinerari suggeriti ai pellegrini dell’epoca che, come vedremo, toccano alcuni luoghi simbolo della Cristianità a Roma. Il documento è particolarmente prezioso per le sue dettagliate descrizioni, che offrono spunti sull'architettura paleocristiana e sulla venerazione dei santi in città. Elenca molte delle chiese più importanti insieme a informazioni sulle reliquie che ospitavano e gli eventi significativi a esse associati.
Leggiamone alcuni passi:
“Poi lungo la stessa via raggiungi la chiesa di San Saturnino papa e martire; in un'altra chiesa la vergine e martire Daria riposa e Crisanto martire. Poi lungo la stessa via raggiungi una grotta, dove riposa Santa Ilaria martire. Poi salendo lungo la stessa via raggiungi la chiesa di San Silvestro; lì riposa una moltitudine di santi. Per primo San Silvestro Papa, Poi andrai verso est, finché raggiungi Santa Emerenziana martire che riposa in una chiesa sopra, e due martiri nella grotta sotto, Vittore e Alessandro. Poi lungo la via Nomentana raggiungi la chiesa di Sant’Agnese, che è bella, dove riposa sola, e il vescovo Onorio l'ha riparata con un lavoro meraviglioso. Poi raggiungi la via Appia al martire San Sebastiano, il cui corpo giace in un luogo inferiore, e lì ci sono le tombe degli apostoli Pietro e Paolo, in cui riposavano da 40 anni".
Ed ancora:
“Dei luoghi dei santi martiri, che sono fuori della città di Roma. […] Queste sono le chiese che si trovano all'interno di Roma: Basilica Costantiniana, che è anche del Salvatore; essa è chiamata anche San Giovanni. Basilica che si chiama Santa Maria Maggiore”.
Una volta terminato il viaggio spesso portavano con se reliquie, medaglie e certificati di pellegrinaggio e condividevano le loro esperienze con la comunità di origine, spesso ispirando altri a intraprendere lo stesso percorso.
Riassumendo, alcune delle tappe citate all’interno di questo manoscritto, che voleva dare le linee guida per l’organizzazione del pellegrinaggio, possiamo tracciare i seguenti itinerari e riportarli in mappa per facilitare il percorso di nuovi pellegrini.
ITINERARIO DELLE CATACOMBE
A. Basilica Santi Giovanni e Paolo - Chiesa dei Lampadari
B. Catacombe di San Valentino
C. Antico sito della chiesa di Giovanni Martire e cimitero "ad septem Palumbas" o "in clivum Cucumeris"
D. Catacomba di Sant'Ermete (detta anche di Bassilla)
E. Catacomba di San Panfilo
F. Catacombe di Santa Felicita
G. Catacomba di Trasone
H. Catacomba di Sant'Ilaria
I. Catacomba Cimitero Maggiore
J. Catacombe di Priscilla
Catacombe di Santa Agnese
ITINERARIO DEL MAUSOLEO
A. Catacombe di Santa Agnese
B. Catacomba di Sant'Ippolito
C. Basilica di San Lorenzo fuori le Mura
D. Catacomba Ciriaca (di San Lorenzo)
E. Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro e Mausoleo di S.Elena
F. Catacomba dei Santi Gordiano ed Epimaco
G. Catacomba di Aproniano
H. Catacombe di San Sebastiano
I. Mausoleo di Sant'Urbano
J. Catacomba e museo di Pretestato
Catacombe di San Sebastiano
ITINERARIO DI TRANSTIBERIM
A. Catacombe di San Callisto
B. Catacomba di Balbina
C. Catacombe di Domitilla
D. Basilica Papale di San Paolo Fuori le Mura
E. Catacombe di Commodilla
F. Catacomba di San Ponziano
G. Chiesa di San Pancrazio
H. Catacomba di Calepodio
I. Basilica di San Pietro
J. Santa Maria Antiqua
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